Trasformiamo un problema in opportunità
Si propone di sostenere ogni iniziativa volta a
favorire la scelta della raccolta differenziata porta a porta quale soluzione più
efficiente per la gestione dei rifiuti.
Numerose
esperienze dimostrano come questa soluzione consenta di:
‐ Recuperare
materiali sempre più scarsi e dal crescente valore economico;
‐ Creare posti di
lavoro;
‐ Rispettare e
salvaguardare l’ambiente;
‐ Abbattere il
costo del servizio trasformandolo da problema ad opportunità, riducendo
conseguentemente le relative tasse da chiedere ai cittadini.
Le soluzioni
alternative della discarica, dell’incenerimento in apposite strutture o nei cementifici e trattamenti vari ,sono dannose per l’ambiente e rappresentano un intollerabile spreco i cui costi
finiscono per gravare su economie familiari già duramente provate. I cittadini non devono
correre il rischio di pagare le sanzioni per il mancato raggiungimento
degli standard di raccolta differenziata prevista. Proponiamo quindi
di agire a livello territoriale( come in altri comuni) proponendo parte dei 10 punti( da anni protocolliamo in tutte e 6 le amministrazioni, oltre a parlarne in campagne elettorali e gazebi informativi M5S) del Protocollo Rifiuti zero.
LA STRATEGIA RIFIUTI ZERO 2020
La strategia
Rifiuti Zero, ideata e promossa nel mondo dallo
scienziato americano Paul
Connett,
professore emerito della St. Lawrence University di New York e consulente sui
rifiuti
all'ONU, affronta in modo sostenibile il problema dei rifiuti, operando
concretamente
e su diversi
piani, per andare verso l'obiettivo Rifiuti Zero entro il 2020.
Rifiuti Zero
richiede un cambiamento di mentalità.
L'impegno non
dovrà più essere quello di liberarsi dei rifiuti, ma di assicurare delle
pratiche
sostenibili
con le materie prime all’inizio del processo produttivo. Le comunità che si
trovano ad
affrontare materiali di scarto, quali imballaggi e oggetti che non possono
riusare,
riciclare o compostare non possono da sole assumere l'impegno della gestione
dei
rifiuti, anche
le industrie devono fare la loro parte.
Il riciclo
totale non è attuabile senza l’aiuto dell’industria. Rifiuti Zero collega “la
responsabilità
delle comunità” alla “responsabilità delle industrie” in maniera consapevole.
La strategia
Rifiuti Zero individua la responsabilità estesa del produttore, come viene
descritto
nella direttiva europea 98/2008 (introdotta nell’ordinamento giuridico italiano
con
il decreto
205/10) dove si afferma l'importanza di rafforzare la prevenzione e facilitare
l'utilizzo
efficiente delle risorse durante l'intero ciclo di vita dei prodotti, comprese
le fasi di
riutilizzo,
riciclaggio e recupero dei rifiuti.
L’attuale
sistema industriale e la società usa e getta sono basati su un flusso
unidirezionale
della gestione
delle risorse vergini verso impianti di incenerimento dei rifiuti e
discariche
inquinanti; pratiche sicuramente non sostenibili. L’estrazione, la lavorazione,
il
trasporto e l’eliminazione
di risorse è una causa primaria di distruzione ambientale e di
riscaldamento
globale. Il nostro compito è quello di trasformare il nostro sistema
industriale
uni-direzionale in un sistema circolare, chiuso, riciclando le risorse scartate
dalle comunità
alle industrie.
La natura non
produce rifiuti, sono un’invenzione umana. Il nostro compito - sia per le
comunità, che
per le industrie - è quello di riciclare questi materiali per essere in futuro
utilizzate.
Per fare ciò,
abbiamo bisogno di una forte leadership politica che unisca la comunità e le
industriale.
L’obiettivo RIFIUTI ZERO entro il 2020, non è una destinazione ma un
percorso metodologico attraverso i “10 passi verso Rifiuti Zero” :
1.Separazione
dei rifiuti alla fonte
2.Raccolta
differenziata porta a porta
3.Compostaggio
4.Riciclaggio
5.Riuso e
riparazione
6.Iniziative
di riduzione dei rifiuti
7.Incentivi
economici
8.Separazione
del residuo e Centro di Ricerca Rifiuti Zero
9.Responsabilità
industriale
10.Discarica
temporanea per il non riciclabile e la frazione organica sporca stabilizzata.
La
realizzazione dell'obiettivo Rifiuti Zero, o semplicemente l'avvicinarsi a
quella
realizzazione,
non sarà facile. L’attuazione di questi sistemi, sebbene semplice come
principi,
richiede tanto duro lavoro, perseveranza e creatività da parte degli
amministratori
e dell’industria.
Riteniamo che l’adozione dell’obiettivo Rifiuti Zero, come politica di
un’amministrazione
locale o di un’industria, sia il miglior modo per iniziare un percorso di
tutela
dell'ambiente e della salute dei cittadini.
Spinge a
cambiare il vecchio modello per far sì che i rifiuti siano vere risorse da
recuperare.
Per l’amministratore
locale, il nuovo modello Rifiuti Zero trasforma il vecchio compito di
“eliminare i
rifiuti” attraverso discariche o inceneritori, mettendo in atto le buone
pratiche
per una
gestione sostenibile degli stessi.
Il modello
Rifiuti Zero significa anche lavorare costruttivamente: amministratori e
cittadini
che creano un
fulcro di condivisione e partecipazione attiva.
Perché aderire al protocollo “RIFIUTI ZERO entro il 2020”?
a. Va verso
la direzione giusta, perché quantunque il compito appaia immenso,
l’approccio
Rifiuti Zero sta conducendo la nostra società nella direzione giusta.
b. E'
Sostenibile, perché è certamente di gran lunga migliore rispetto a
dipendere da una
discarica per
rifiuti indifferenziati o per le ceneri di impianti d'incenerimento.
c. Il
sistema migliorerà mano a mano che un numero sempre maggiore di produttori
imparerà a
riprogettare gli oggetti e immetterli nel mercato in modo ecocompatibile.
d. Favorisce
la cittadinanza attiva riguardo la responsabilità delle comunità. I
cittadini
non sono il
problema. Quando si rendono conto che la separazione dei rifiuti alla fonte è
semplice, che
è nell’interesse della nostra vita e del pianeta, che gli amministratori hanno
organizzato
sistemi efficaci per trattare i materiali scartati che loro separano, cooperano
prontamente
per far funzionare il sistema.
e. Ci sono
dei vantaggi economici per quanto riguarda l’economia locale: il guadagno è
maggiore
rispetto al sistema di gestione dei rifiuti quali discariche e inceneritori.
Per questi
ultimi un’enorme
quantità di denaro viene investito in macchine tecnologiche e la gran
parte di
questo lascia intere comunità e probabilmente il Paese e va nelle tasche di
pochi
imprenditori.
Invece, con impianti a bassa tecnologia individuati secondo la strategia
Rifiuti
Zero, la
maggior parte del denaro rimane nella comunità, permettendo la nascita di
aziende locali
e nuovi posti di lavoro.
f. Favorisce
una consapevolezza ambientale, perché mette tutta la comunità di fronte la
realtà di
questo pianeta dove le risorse sono limitate.
Elenco dei Comuni Italiani aderenti alla strategia Rifiuti Zero - Totale
abitanti 2.172.139
(aggiornato a gennaio 2012)
01. CAPANNORI
(Lucca) 46.207 abitanti
02. CARBONIA
(Carbonia Iglesias) 29.821
03. AVIANO
(Pordenone) 9.277
04. GIFFONI SEI
CASALI (Salerno) 5.271
05. VINCHIO
(Asti) 677
06. COLORNO
(Parma) 8.979
07. SERAVEZZA
(Lucca) 13.449
08. CALCINAIA
(Pisa) 11.396
09. MONSANO
(Ancona) 3.223
10. MONTIGNOSO
(Massa Carrara) 10.553
11. LA SPEZIA
95.641
12. VICO PISANO
(Pisa) 8.417
13. CORCHIANO
(Viterbo) 3.796
14. SOMMA
VESUVIANA (Napoli) 35.097
15. BOSCOREALE
(Napoli) 26.920
16. MONTE SAN
PIETRO (Bologna) 10.976
17. MAIORI
(Salerno) 5.649
18. COLLESANO
(Palermo) 4.254
19. FORTE DEI
MARMI (Lucca) 7.760
20. SASSO
MARCONI (Bologna) 14.719
21. MARINEO
(Palermo) 6.814
22. VILLA
BASILICA (Lucca) 1.789
23. PIETRASANTA
(Lucca) 24.833
24. BORGO A
MOZZANO (Lucca) 7.381
25. PORCARI
(Lucca) 8.121
26. MASSAROSA
(Lucca) 22.933
27. VILLA VERDE
(Oristano) 384
28. ALESSANO
(Lecce) 6.552
29. CORSANO
(Lecce) 5.693
30. GAGLIANO
DEL CAPO (Lecce) 5.485
31. MORCIANO DI
LEUCA (Lecce) 3.460
32. PATU'
(Lecce) 1.740
33. SALVE
(Lecce) 4.708
34. TIGGIANO
(Lecce) 2.931
35. MIRABELLO
MONFERRATO (Alessandria) 1.399
36. CALATAFIMI
SEGESTA (Trapani) 7.258
37. SAN
SEBASTIANO AL VESUVIO (Napoli) 9.561
38. PORTICI
(Napoli) 53.981
39. TRECASE
(Napoli) 9.311
40. TORRE DEL
GRECO (Napoli) 87.197
41.
BOSCOTRECASE (Napoli) 10.645
42. UMBERTIDE
(Perugia) 16.890
43. ALCAMO
(Trapani) 45.835
44. BUSETO
PALIZZOLO (Trapani) 3.095
45. CASTELNUOVO
CILENTO (Salerno) 2.614
46. ANGUILLARA
(Roma) 18.882
47. BRACCIANO
(Roma) 18.889
48. CERVETERI
(Roma) 36.229
49. LADISPOLI
(Roma) 40.855
50. MANZIANA
(Roma) 6.951
51. ORIOLO
ROMANO (Roma) 3.759
52. TREVIGNANO
ROMANO (Roma) 5.949
53. BIANCAVILLA
(Catania) 23.947
54. SENIGALLIA
(Ancona) 45.027
55. CARRARA
(Massa-Carrara) 65.573
56. NAPOLI
959.574
57. VENAFRO
(Isernia) 11.545
58. CASTELBUONO
(Palermo) 9.301
59. FRIGENTO
(Avellino) 4.017
60. AGEROLA
(Napoli) 7.456
61. BENEVENTO
(Benevento) 62.035
62.BASSANO in
TAVERNINA (Viterbo) 1.319
63.GALLICANO
(Roma) 6.058
64.RIGNANO
FLAMINIO (Roma) 9.790
65.CAPRANICA
(Viterbo) 6.673
66.TIVOLI
(Roma) 56.531
67.PREVALLE
(Brescia) 6.995
68. GIULIANOVA
(Teramo) 23.606
69. MODUGNO
(Bari) 38.826
70. SANT’ORESTE (Roma) 3.870
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