Funziona così: i cittadini che intendono disfarsi di elettrodomestici, mobili, libri e vestiti usati, giocattoli (il tutto deve essere in buono stato) possono consegnarli in due centri presenti sul territorio, dove volontari delle varie realtà coinvolte li catalogano e, se necessario, rimettono in sesto. I servizi sociali dei due comuni segnalano alle famiglie in difficoltà che seguono i prodotti e gli oggetti disponibili che poi vanno a ritirare, e il gioco è fatto.
Tutti vincono. L'ambiente, perché si allunga la vita alle cose che non diventano rifiuti da smaltire. Le persone, che possono beneficiare di oggetti che non sarebbero stati in grado di acquistare. I comuni, che possono offrire un servizio a costo zero in un momento difficile come questo, in cui dare contributi diretti alle persone è quanto mai complesso tra patti di stabilità e tagli dallo Stato.
Un progetto da imitare nella settimana europea della riduzione dei rifiuti.
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