Nel maxi-emendamento, necessario per portare l'Italia fuori dalla crisi economica, sono contenute le misure necessarie per ridare nuova forza al nostro Paese. A sorpresa, l'Italia ha previsto contributi e finanziamenti per la banda larga.
Lo scorso 2 novembre, il Consiglio dei Ministri ha approvato il maxi-emendamento, anche detto "pacchetto Europa". Il documento prevede delle misure economiche, sociali e strategiche per rilanciare il nostro Paese in Europa e nel mondo. Ed a sorpresa comparirebbero anche delle disposizioni che prevedono una serie di aiuti e finanziamenti per lo sviluppo della banda larga in Italia, e soprattutto nelle regioni meridionali, grazie ad alcuni fondi strutturali europei, il fondo Sviluppo e la Cassa depositi e prestiti.
Nel corso degli anni, più volte si è parlato di
progetti per la realizzazione di infrastutture destinate alla banda larga in Italia, ma con scarse se non nulle concretizzazioni. Attualmente, per certo, il governo italiano ha messo da parte lo sviluppo di Internet ad alta velocità per mancanza di risorse economiche sufficienti. Come può quindi tornare sui suoi passi, ridando spazio a questa necessità? La banda larga può essere considerata una misura per combattere la crisi?
Lo sviluppo della fibra ottica in Italia è stato tormentato sin dalla sua nascita. I fondi destinati alle infrastrutture e alle nuove tecnologie sono stati notevolmente ridotti, dirottati in alcuni casi, e svaniti dopo lo stanziamento. Nei prossimi giorni, il maxiemendamento sarà reso pubblico e potremo fare chiarezza sulle urgenti misure economiche anti-crisi.
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