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domenica 30 settembre 2012

L' osteria dove si paga col baratto

Il locale ha aperto in pieno centro a Firenze, sulla scia degli esperimenti già avviati in Francia e Germania.
Barattare prodotti in cambio di una cena. O bottiglie di vino o qualsiasi altra cosa abbia a che fare con la natura, con la cucina, in poche parole con l’alimentazione. E' il concetto che sta alla base di “L’è maiala” (dal toscano vuol dire “è dura”) osteria, piccola osteria ad essere precisi (40 posti in tutto), che apre a Firenze il 20 settembre a un chilometro dalla stazione di Santa Maria Novella e che contempla accanto al pagamento tradizionale con contanti, bancomat e carta di credito anche quello…in natura. E' il sogno di tutti e anche di chi vi scrive: andare a cena senza l’assillo di chissà quale spesa. E se non si può proprio mangiare gratis, si può risparmiare sfruttando un’usanza antica quanto il mondo che, devo dire, se ho sentito – e provato – per abbigliamento e simili, mai invece per la cucina. Pensateci: avete un orto con prodotti che vi “avanzano” (mi capita spessissimo di sentir dire a persone che conoscono che devono “regalare per non buttare”) o qualsiasi altra cosa in più, potete scambiarli in cambio di una cena preparata apposta per voi con prodotti di stagione. Per capire quanto è fattibile e come funziona il baratto ne
parlo con Leandro Bisenzi, dell’agenzia Stranomondo che ha le quote di maggioranza del ristorante. Facciamo un passo indietro e torniamo agli inizi: da dove nasce un’idea simile? E perché a Firenze? “L’idea ha alla base diversi motivi. Intanto con l’agenzia Stranomondo , che è una start up, siamo abituati a fare cose nuove, a metterci alla prova e volevamo farlo nella ristorazione. Il baratto ci è venuto in mente perché io stesso sentivo tantissimi miei amici, giovani, che hanno anche un piccolo appezzamento di terreno che mi chiedevano 'Ho dei fichi che mi avanzano: li vuoi? Altrimenti li butto'. E come loro tanti altri. Da qui l’idea di barattare che c’entra con il carattere che vogliamo dare a questa osteria. I menu saranno rigorosamente basati sui prodotti di stagione e sul modo di cucinare delle nostre nonne che appunto davano la priorità ai prodotti freschi. E anche i prezzi andranno in questa direzione. Si potrà mangiare con 15 euro così come spendere di più se ad esempio si punta su cose di maggiore qualità”. Le scelte sono due quindi: pagare normalmente o barattare quello che si ha. Ma come funziona: se decido all’ultimo di andare a cena posso contrattare e venire lo stesso con poco preavviso? “Sì, si può telefonare anche poche ore prima. Ovviamente bisogna vedere se c’è il posto disponibile e poi provare a proporre il proprio prodotto e vedere se il baratto è… piacevole. Si barattano prodotti toscani, fiorentini, vini. Ma non escludiamo nulla. Ad esempio, qualche giorno fa ci ha chiamato il proprietario di un maneggio che ci voleva proporre delle ore a cavallo. Insomma valutiamo la proposta e poi vediamo se fare uno sconto o scambiare l’intera cena. Se mi si dà un chilo di pomodori non posso barattare un’intera cena, ma fare sicuramente uno sconto. Mentre nel caso di bottiglie di vino pregiato è differente. Ma è anche un gioco e come tale vogliamo prenderlo anche noi. Non staremo lì a valutare se lo scambio è equo fino all’ultimo, ma è anche vero che non siamo dei 'rigattieri', interessati a barattare cose che poi consumeremo”. Questo tipo di scambio è una soluzione alla crisi? Qualcuno ha commentato su Internet “L’idea è bella, peccato che legata a questo momento faccia un po’ tristezza…" “Secondo me no. Intanto, io credo che chi abbia dei problemi a mettere insieme il pranzo con la cena, non ha neanche niente da barattare quindi non stiamo parlando dei casi purtroppo più gravi e quanto alla crisi ok c’è, ma non mi fa tristezza. Bisogna adattarsi e credo che noi italiani proviamo ad ingegnarci”. Ma non solo: pare che questa osteria, per ora unica in Italia, sia invece un’idea diffusa all’estero…. “Noi l’abbiamo scoperto per caso quando avevamo già deciso di aprire. Ma in effetti so che c’è un locale simile a Los Angeles, una strada intera a Berlino o ancora ad Amsterdam. Vedremo se funzionerà anche in Italia. Quel che conta è che si mangi bene. E noi, anche con il baratto andiamo in questa direzione”.
FONTE

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