Sono diversi anni che seguiamo gli sviluppi delle molte esperienze di “monete complementari” e sistemi di scambio non monetario in giro per il mondo, con un occhio particolare all’America Latina sia per aver approfonditamente studiato le monete locali Argentine post default, sia per la crescita di queste esperienze in Venezuela e, sopratutto, in Brasile.
Ed è proprio in Brasile che abbiamo “esportato” la formula SCEC, di cui linkiamo solamente questa esperienza che ricalca nel funzionamento il Buono Locale di Solidarietà.
Il progetto è stato sviluppato dalla città di Rio e il Dipartimento dello
Sviluppo Economico Outreach in città. Come si comportano istituzioni e banche, in Brasile, con questi sistemi?
La banca centrale brasiliana ha una normativa che non ostacola le monete locali, e queste sono anche appoggiate dalla legge federale; per le “monete sociali” (in ogni loro forma) non serve autorizzazione, ma basta una semplice comunicazione alle autorità per far partire una esperienza/circuito.
Lo scopo è evidentemente quello di non soffocare le comunità locali, ma anzi lasciare che si possano autodeterminare a partire dal mezzo di scambio, che ne è la base. Si sta lentamente diffondendo quella cultura necessaria alla fiducia in questi sistemi, con risultati via via sempre più solidi.
A riprova di ciò, diverse esperienze sono partite da anni in molte comunità , ed hanno la collaborazione di istituti bancari.
Averle queste condizioni in Italia….
FONTE
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