In attesa che tutte le 6 partecipate che gestiscono i rifiuti, inizino la raccolta dell’ umido organico separatamente,sono convinto che si possa gestire cosi :
Inizio dalle attività di ristoro ,in quanto sono le maggiori produttrici di umido organico.
Un albergo , ristorante , bar ……………… produce rifiuti ,dei quali non meno del 40% di organico compostabile.
Di questi 40% sono certo che una “metà” è sfruttabile per fini terzi, un esempio : “carni,prosciutto,formaggio,pasta,uova”-triturarli e riporli in sacchetti( già in uso nei supermercati ) per il canile di Panza al fine di azzerare le spese alimentari del suddetto e permettergli di erogare quella somma per medicinali o altro,o addirittura se c’è un prodotto buono ,di abbinarsi ad un centro mensa sociale , credo che ad Ischia ci sia qualcosa del genere.
Tutto sull’ ottica del rifiuto come una potenziale risorsa.
Il tutto concatenato ad un giusto e remunerato sconto in percentuale alla TARSU delle suddette attività o utenze .
Per le abitazioni è sempre valido il concetto di remunerare in percentuale(dei comuni hanno gia nel loro regolamento tale agevolazione) a chi fa compost domestico “ certificato”.
Tutto questo è inteso perché per qualsiasi partecipata dei rifiuti ,gestire l umido organico nei modi “attuali” è oneroso: 230/250 euro a tonnellata( solo per il conferimento),per questo non lo fanno e rimandano l’ entrata in vigore.
Ora temo che appena inizino possano accollare addirittura questo extra a noi cittadini , per questo ritengo fondamentale, sia sotto il profilo sociale che ambientale che chiunque si occupi della gestione prenda in considerazione un idea come questa.
Non ne accetterei il rifiuto, in quanto un idea semplice, facilmente applicabile ,va sia a vantaggio dell’ utenza (commerciale o privata )che della partecipata che gestisce la raccolta.
Inizio dalle attività di ristoro ,in quanto sono le maggiori produttrici di umido organico.
Un albergo , ristorante , bar ……………… produce rifiuti ,dei quali non meno del 40% di organico compostabile.
Di questi 40% sono certo che una “metà” è sfruttabile per fini terzi, un esempio : “carni,prosciutto,formaggio,pasta,uova”-triturarli e riporli in sacchetti( già in uso nei supermercati ) per il canile di Panza al fine di azzerare le spese alimentari del suddetto e permettergli di erogare quella somma per medicinali o altro,o addirittura se c’è un prodotto buono ,di abbinarsi ad un centro mensa sociale , credo che ad Ischia ci sia qualcosa del genere.
Tutto sull’ ottica del rifiuto come una potenziale risorsa.
Il tutto concatenato ad un giusto e remunerato sconto in percentuale alla TARSU delle suddette attività o utenze .
Per le abitazioni è sempre valido il concetto di remunerare in percentuale(dei comuni hanno gia nel loro regolamento tale agevolazione) a chi fa compost domestico “ certificato”.
Tutto questo è inteso perché per qualsiasi partecipata dei rifiuti ,gestire l umido organico nei modi “attuali” è oneroso: 230/250 euro a tonnellata( solo per il conferimento),per questo non lo fanno e rimandano l’ entrata in vigore.
Ora temo che appena inizino possano accollare addirittura questo extra a noi cittadini , per questo ritengo fondamentale, sia sotto il profilo sociale che ambientale che chiunque si occupi della gestione prenda in considerazione un idea come questa.
Non ne accetterei il rifiuto, in quanto un idea semplice, facilmente applicabile ,va sia a vantaggio dell’ utenza (commerciale o privata )che della partecipata che gestisce la raccolta.
- Per risultati rapidi ed efficaci ,occorre trascinare il cittadino alla collaborazione con incentivazione.
- Consumo consapevole
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