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lunedì 5 agosto 2013

Matrioska

A cosa dobbiamo i sostanziosi rincari dell’energia elettrica che rendono sempre più salate le nostre bollette? C’è chi pensa che gli aumenti siano collegabili in qualche modo alle rinnovabili. È davvero possibile? Muniamoci di bolletta e cerchiamo di vederci chiaro. Partiamo dal presupposto che una famiglia italiana spende mediamente 494 euro all’anno per soddisfare i consumi elettrici domestici.
Nella prima riga del conto solitamente troviamo indicati i servizi di vendita, ovvero i KW effettivamente consumati che corrispondono al 59,5% del totale (circa 294 euro) e che sono imputabili a tutte le centrali ad esclusione delle rinnovabili che ricevono incentivi diretti. Il 90% di questi servizi, inoltre, va a impianti a metano, carbone e petrolio i cui costi, negli ultimi 5-6 anni, sono più che
raddoppiati.
La seconda voce della nostra bolletta riguarda i cosiddetti ‘servizi di rete’ (costi di distribuzione) che equivalgono mediamente a 69 euro all’anno; di questi, circa 40 euro costituiscono una quota fissa che il cliente paga a prescindere dai consumi reali. A gravare ulteriormente sul conto c’è poi l’IVA (67 euro/anno) che paradossalmente viene corrisposta dal consumatore anche sugli incentivi, nonostante non rappresentino né beni, né servizi. E poi ci sono gli oneri generali di sistema, una vera e propria ‘matrioska’, un calderone da 64 euro in cui finisce di tutto: 48 euro pagano gli incentivi a fotovoltaico, eolico e biomasse; 10 euro vanno alle ‘fonti assimilate alle rinnovabili’ (in realtà si tratta di inceneritori, acciaierie, impianti a carbone e raffinerie); 6 euro vanno al nucleare, la ricerca scientifica, tariffe sociali, imprese elettriche varie. Voci di costo, insomma, che con il servizio erogato c’entrano poco o niente.
Morale: le rinnovabili ci costano 48 euro/ anno ma producono il 10% dell’energia che utilizziamo con un corrispondente 10% del peso rappresentato sulla bolletta. Nulla di lontanamente paragonabile al costo sempre più alto delle fonti ‘tradizionali’ che solo dall’inizio dell’anno è salito di 49 euro in media sul totale. E mentre è certo che il prezzo del petrolio continuerà a salire, il prezzo delle rinnovabili crescerà solo di pochi euro. E non è tutto: le rinnovabili hanno consentito di abbassare il costo dell’energia nelle ore di punta con ovvi benefici per gli utenti.
Alla luce di questi dati, c’è ancora qualcuno pronto a giurare che la colpa sia tutta delle rinnovabili?
FONTE

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