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mercoledì 14 dicembre 2011

Riciclare i pannolini ora è possibile!

Un vivo ringraziamento a Marcello Somma e a tutto il gruppo di lavoro di Fater, alla Carla Poli e agli amici del Centro Riciclo di Vedelago, agli insostituibili compagni di viaggio della Ponte Servizi srl. e del Comune. Con loro, prima ancora di questa memorabile sfida progettuale, abbiamo condiviso l’dea di un mondo migliore. Pannolini Trasformare i pannolini usati in arredi urbani ed oggetti in plastica, eliminarli dalle discariche, sottrarli dalle fauci degli inceneritori questa la sfida vinta da Pampers con il Centro Riciclo Vedelago (TV) e il Comune di Ponte nelle Alpi (BL) che stanno dando vita al primo sistema sperimentale in Italia di raccolta e riciclo dei pannolini usati. I rifiuti sono energia, sono materia e lavoro “sprecati”, sono un indicatore della nostra inefficienza. Il “secco non riciclabile” è una delle unità di misura dell’ l’insostenibilità del nostro sistema economico e produttivo. Rendere sostenibile il ciclo della produzione e del consumo, attraverso processi di miglioramento continuo è un impegno che
a tutti i livelli le istituzioni devono sottoscrivere e praticare. Ponte nelle Alpi vuole andare oltre la raccolta differenziata e affrontare, assieme ad aziende responsabili, le ultime frontiere dell’indifferenziato per giungere al Riciclo Totale.
L’impatto dei pannolini 
In Italia si producono ogni anno poco più di 32 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, il 3% di questi è rappresentato da prodotti assorbenti per la persona di tutte le marche (pannolini, assorbenti femminili, prodotti per l’incontinenza); il 77% dei pannolini sono smaltiti in discarica il 23% negli inceneritori. Nei primi tre anni di vita ogni bambino consuma in media 5000 pannolini usa e getta pari a circa una tonnellata di rifiuti che vanno a finire in discarica o nell’inceneritore.
Tutti i vantaggi del riciclo del pannolino. 
Il sistema riciclo promosso da Fater spa, Ponte nelle Alpi e il Centro Riciclo Vedelago riciclerà, a regime, circa 5.000 tonnellate/anno di prodotti assorbenti per la persona. Ambiente Italia, gruppo leader nella ricerca che opera nell’ambito dell’analisi, pianificazione e progettazione ambientale, ha validato la forte riduzione degli impatti ambientali derivanti dal progetto e quantificato i vantaggi per l’Ambiente i Comuni e Cittadini. Ambiente: - Riduzione di gas serra : il fine vita dei pannolini diventa carbon negative, infatti non solo recupera tutte le emissioni climalteranti generate dalla raccolta differenziata ma porta addirittura un vantaggio di 17,7 kg di CO2 eq per tonnellata. - CO2 risparmiata nell’area in cui opera il sistema : 1.874 ton/anno pari alla CO2 catturata ogni anno da oltre 62.000 alberi.
- Eliminazione rifiuti in discarica per il progetto :
– 5.000 ton/anno considerando il riciclo fino alla creazione di nuova materia prima seconda;
 - 4.600 ton/anno considerando cautelativamente anche gli scarti derivanti dalle produzioni successive che utilizzano la nuova materia prima seconda.
- Metri cubi di discarica risparmiati per il progetto specifico : 6.500 m3/anno
- Materia prima recuperata : 2.500 ton/anno
- Qualità dell’aria :
-17 kg/anno di particolato, – 270 kg/anno di ossidi di azoto – 230 kg/anno di monossido di carbonio (rispetto alla soluzione inceneritore)
- Riduzione di energia primaria : 11.609 MJ/anno equivale al consumo elettrico medio di più di 500 famiglie.
Comuni - Inferiore costo per il conferimento : nel caso di Ponte nelle Alpi, il comune oggi paga 192,23 euro per conferire in discarica 1 tonnellata di rifiuto indifferenziato (totale residuo secco). Cittadini - Servizio efficiente di differenziata per la frazione prodotti assorbenti per la persona tramite contenitori stagni in casa in cui versare i pannolini usati. 400.000 gli utenti potenziali del progetto pilota a regime.
- La differenziata specifica sui pannolini sottrae volume e peso al totale frazione residua secca delle singole famiglie sulla quale i cittadini versano la TIA a volume Economia Nuova materia prima seconda :
- da una tonnellata di pannolini usati riciclati si ottengono quasi 150 kg di plastica da usare in nuove produzioni (arredi urbani, oggetti ecc.) e più di 350 kg di materia organico-cellulosica da usare per la produzione di cartoni o come fertilizzante capace di restituire nutrienti a terreni depauperati.
Come funziona il processo per riciclare i pannolini 
- Il presupposto è la raccolta differenziata specifica per i prodotti assorbenti per la persona usati
- I prodotti (pannolini per bambini e pannoloni) vengono raccolti separatamente dal Comune di Ponte nelle Alpi che li conferisce al Centro Riciclo Vedelago - Il processo tecnologico che dà nuova vita ai prodotti assorbenti per la persona trasformandoli in materia prima seconda presenta un primo contenitore in cui vengono accumulati i prodotti (1)
- Il processo agisce tramite vapore a pressione (2)
- In tutte le sue fasi non utilizza agenti chimici aggiunti ma solo vapore - I pannolini usati vengono così sterilizzati; tutti i potenziali patogeni eliminati (es. e coli), eliminati anche i cattivi odori (2)
- Nella parte successiva del processo, le componenti dei pannolini vengono separate meccanicamente (3)
- Le nuove materie prime seconde così ottenute sono plastica e cellulosa. Si tratta di Materie prime seconde di elevato valore perchè i pannolini utilizzano plastiche e cellulosa di elevata qualità.
- La plastica, sottoposta ad estrusione, assume la forma di piccoli pallini e può essere riutilizzata in molteplici cicli produttivi per realizzare oggetti e arredi urbani. La cellulosa potrà essere utilizzata presso le cartiere per realizzare cartoni o come fertilizzante.
FONTE

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